Il 2 e 3 giugno 1946, infatti, gli italiani furono chiamati a votare, tramite referendum istituzionale, quale forma di stato dare al Paese appena uscita dalla Seconda Guerra mondiale. Fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia.
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Anniversario della liberazione d’Italia
Ogni anno, in varie città d’Italia da Nord a Sud, il 25 aprile vengono organizzate manifestazioni pubbliche in memoria della Liberazione. Tra gli eventi c’è il solenne omaggio, da parte del presidente della Repubblica italiana e delle alte cariche dello Stato, al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria a Roma, con la deposizione di una corona di alloro in ricordo ai caduti e ai dispersi italiani nelle guerre.
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Rimane vivo il dibattito sull’opportunità di ripristinare per i giovani un servizio obbligatorio al Paese. Si sono levate voci da più parti, che hanno dato credito a tesi anche molto diverse tra loro, negli intenti come nelle impostazioni.
In proposito l’Associazione Nazionale Alpini, sin dall’inizio contraria alla sospensione della leva, avvenuta nel 2004, e che da sempre chiede un ritorno ad un servizio obbligatorio per i giovani ribadisce, attraverso il suo Presidente nazionale, ing. Sebastiano Favero, la sua posizione.
“L’Ana – sottolinea Favero – chiede da tempo con forza che per tutti i giovani italiani sia previsto un periodo di servizio alla Patria. Un servizio esplicato in forme moderne e condivise, con contenuti anche di formazione militare di base, ma soprattutto imperniato sui temi del servizio alla comunità, attraverso compiti di protezione civile, salvaguardia dell’ambiente, capacità di soccorso e in genere di funzioni pratiche e capacità di operare sul terreno”.
“È estremamente importante – continua Favero – che in questa società sempre più liquida ed individualista, i giovani possano, anzi debbano, vivere esperienze comunitarie, confrontandosi con l’operatività in sinergia con gli altri, al servizio degli altri. Lo abbiamo sperimentato concretamente negli ultimi due anni nei nostri campi scuola per ragazzi e ragazze tra i 16 e 25 anni, a cui hanno partecipato centinaia di giovani, alla fine tutti entusiasti per le settimane di vita e lavoro condivise”.
“L’Associazione Nazionale Alpini – conclude Favero – è da oltre un secolo custode e portatrice dei valori trasmessi da quanti, con la penna nera sul cappello, si sono adoperati e sacrificati per il bene della Patria. Valori che richiamano spirito di servizio, solidarietà e amore per la pace, amore maturato nelle dolorose esperienze di guerra; valori che si traducono nell’essere sempre presenti quando si tratta di operare a favore degli altri. E sono questi valori che vogliamo trasmettere ai nostri ragazzi, formandoli e preparandoli ad essere protagonisti attivi della vita del Paese”.